Ingredienti (per 4 persone):
3 trote
1 patata (di media dimensione 100/150g)
¼ di cipolla
bianca
1 uovo
Spinaci o Tarassaco (250g)
100g circa di pane bianco vecchio ammorbidito con poco latte in alternativa Pan
bauletto (da toast o bianco)
Olio e.v.
Sale fino
Pepe
Pangrattato
Farina
1 L Olio
arachidi (per friggere)
Limone
Questa
ricetta è fatta per dare un po’ di brio alla trota (solitamente non saporitissima se preparata ai ferri o al forno) ma
si può fare tranquillamente con altro come pesce azzurro, o, come già fatto più
volte, delle ottime polpette di orata.
Prima
di tutto procedete ad eviscerare la trota, con una forbice tagliate l’addome
dallo sfintere sino alla base delle pinne anteriori, quindi estraete le
interiora e sciacquate bene. L’interno del pesce deve risultare pulito e privo
di residui, quindi, con un coltello, separate ed eliminate la testa.
Ora
passiamo alla rimozione delle lische, con un coltellino staccate,
anteriormente, la spina dorsale dalle carne, quindi, con le mani, proseguite
“strappando” delicatamente la stessa dal pesce, prima da un lato e quindi
dall’altro. Con una mano tenete la carne e procedendo con delicatezza,
strappate la spina dorsale con tutte le lische fino ad arrivare alla coda,
questo metodo lacera leggermente le carni, ma, a differenza della sfilettatura
al coltello, elimina la quasi totalità delle lische e riduce lo scarto in
maniera evidente (ottimo procedimento per
la trota ripiena). Ora separate i due filetti, facendo due incisioni
parallele a distanza di pochi millimetri, su tutto il dorso del pesce. Così
facendo eliminerete il collegamento tra le lische residue e le pinne dorsali. Per
eliminare la pelle dotatevi di un coltello affilato ed incidete, nel lato
anteriore, il filetto tra la carne e la pelle, con le dita bloccate la pelle e
fatte scorrere, con dei movimenti delicati, il coltello sulla stessa sino alla
coda, tenendolo leggermente inclinato verso il tagliere. Eliminate
accuratamente le lische rimaste.
Tagliate
a cubetti la patata, mettetela in padella antiaderente con poca acqua, alla
fine della lessatura la stessa dovrà essere stata quasi integralmente assorbita,
poca cipolla tritata sottilmente, un filo d’olio e.v. ed un po’ di sale. Fate
sobbollire il tutto per 10/15 min con coperchio, quindi aggiungete il tarassaco (bisogna raccogliere le foglie di base prima che si sviluppi il fiore, all'inizio della primavera) o gli spinaci (io utilizzo quelli selvatici), lasciate andare, sempre con coperchio, sino a che non riuscirete a schiacciare le patate con una forchetta.
Scolate
l’acqua in eccesso, quindi ponete il tutto insieme al pane, privo della crosta,
tagliato a piccoli cubettini ed alla trota, anch’essa a pezzettini, in un
mixer (potete procedere anche a mano in questo caso però il tarassaco o gli spinaci vanno tritati al coltello), fate amalgamare senza esagerare, il composto deve essere sminuzzato ma non
deve trasformarsi in una crema. Versate il tutto in una ciotola, aggiungete un
uovo, un filo d’olio e.v., un pizzico di sale e una bella macinata di pepe,
mescolate con le mani aggiungendo pangrattato fino a quando l’impasto non
risulti abbastanza consistente da creare delle polpettine ma, anche in questo
caso, senza esagerare (l’impasto deve
restare morbido, le polpettine in questa fase devono deformarsi una volta
appoggiate sul piano di lavoro, questo garantirà che dopo la cottura il cuore
delle stesse rimanga soffice).
Fatte
le polpettine, di circa 2/3 cm di diametro, ripassatele, una a una, nella
farina rimodellandole con le mani, quindi passatele nell’uovo, precedentemente
sbattuto ed infine tuffatele nel pangrattato e rimodellatele nuovamente.
In
una casseruola non troppo ampia mettete dell’olio (arachidi o e.v), sino ad
un’altezza di circa 4 cm, quindi, una volta raggiunta la temperatura di
frittura, per capirlo basterà immergere un mestolo in legno o un pezzettino di
pane e l’immediata ebollizione dimostrerà che la temperatura ideale è stata
raggiunta, immergete con l’ausilio di una schiumarola le polpette, senza
esagerare deve rimanere dello spazio tra una polpetta e l’altra. Lasciate
friggere (la temperatura deve rimanere costante
e la frittura “vivace” per evitare che le polpette si impregnino d’olio),
girandole di tanto in tanto (non giratele
appena immerse altrimenti rischiereste di disfarle) fino a quando l’esterno
non tenderà al dorato/marroncino. Scolatele bene ed asciugatele nella carta
quindi salatele e riponetele al caldo scoperte e proseguite fino
all’ultimazione della frittura. Servite calde sopra un letto di insalata intervallate
da delle fettine di limone.
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